Anna Recalcati, la donna di 69 anni trovata uccisa nel suo letto nella tarda serata di ieri al sesto piano del civico 33 di via Pisacane a Latina, sarebbe morta almeno 24 ore prima. E’ quanto emerge dagli accertamenti medico-legali eseguiti sul suo corpo in attesa dell’esame autoptico. Ad ucciderla il marito, Ernesto Cardosi, 72 anni – e su questo non vi sarebbero dubbi da parte degli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore Gregorio Capasso -, che dopo aver esploso un colpo da una pistola a tamburo, regolarmente detenuta e trovata in casa dai carabinieri durante il primo sopralluogo, le è rimasto accanto, perduto nei suoi pensieri. Neanche le telefonate del figlio lo avrebbero indotto a crollare. No, per Ernesto Cardosi in quella casa non sarebbe mai accaduto nulla di cui preoccuparsi. Poi l’allarme al 118 lanciato dallo stesso figlio che non riuscendo a parlare con la madre e notando strane parole del padre è corso in via Pisacane per vedere cosa fosse successo. Una scena straziante a dir poco. La madre nel letto in una pozza di sangue e il padre intorpidito da una dose massiccia di Tavor. Poi l’arrivo dei carabinieri e la dura verità: una donna uccisa dal marito e il suo tentato omicidio.
Anna Recalcati era molto nota in città, soprattutto nell’ambiente scolastico: ha fatto la maestra alle elementari per moltissimi anni. Increduli i suoi alunni ormai adulti e i colleghi. Ernesto Cardosi, originario di Marsala, da pensionato curava la sua passione per la poesia. Gli ultimi versi postati su Facebook poche ore prima della follia, dal titolo “Dillo a Dio”: “Non ho paura della morte, sono stato sempre forte. Sono sempre assai credente e non sarò mai un perdente. Sarò sempre un uomo vero, perché il mio animo è sincero”.
Gli inquirenti, in attesa dell’esito dell’autopsia e degli esami balistici, stanno cercando di risalire al movente che ha spinto Cardosi ad uccidere sua moglie. La povera Anna era malata da tempo e lui era in forte depressione. Il 72enne, ricoverato ieri al Goretti dove gli è stata effettuata la lavanda gastrica, è stato portato nel carcere di Latina con l’accusa di omicidio.