Un progetto editoriale al quale hanno contribuito molti sanfeliciani ha portato alla realizzazione di un testo, che nel mese di giugno sarà a disposizione di tutti, che raccoglie le testimonianze di 15 anziani del paese raccolte dalla signora Gina Di Bucci, che hanno vissuto il periodo dello sfollamento tra il 1943 e 1944 durante la guerra.
L’iniziativa editoriale
“Questo testo, senza avere la presunzione di una fedele ricostruzione storica degli eventi bellici che interessarono il territorio di San Felice – spiegano i promotori – tende ad evitare che queste preziose testimonianze, di 73 anni orsono, rischino di perdersi per sempre”.
L’appoggio del Comune
L’idea ha trovato l’appoggio dell’amministrazione comunale di San Felice Circeo, che ha concesso l’affissione gratuita delle locandine che pubblicizzano l’iniziativa sottolineando che: “la valenza del progetto volto a raccogliere la memoria storica della comunità durante il periodo drammatico della seconda guerra mondiale e, precisamente il 23 settembre del 1943 quando i Tedeschi ordinarono ai Sanfeliciani di abbandonare le loro case. La Giunta ha ritenuto di concedere il patrocinio morale quale giusto riconoscimento per l’ideazione e progettazione di tale iniziativa, soprattutto a memoria delle future generazioni che possono venire a conoscenza dei fatti realmente accaduti”.
Il finanziamento dei commercianti
Alla realizzazione del progetto, inoltre, hanno contribuito economicamente dieci commercianti del paese, che dimostrando una grande sensibilità che è stata molto apprezzata, si sono adoperati per raccogliere piccoli contributi utili a sostenere i costi per la stampa del testo.
Il valore della storia comune
“Questa corale collaborazione fra paesani, impreziosisce di significato tale progetto ed è la migliore testimonianza di una comunità che avverte l’esigenza di ricostruire: valori, radici, identità e memoria, da tramandare soprattutto ai più giovani, perché scoprano di quale forza morale sono stati capaci cittadini di San Felice di allora – hanno commentato gli ideatori del progetto editoriale – motivo di ulteriore riflessione, inoltre, sarà apprendere di quanta disinteressata solidarietà sono stati capaci i Coloni di Borgo Montenero, che aprirono i poderi al soccorso dei numerosi sanfeliciani in fuga, dividendo con loro tutto quel poco che avevano”.