Piero Vigorelli ci riprova. Non gli è bastato lo smacco subito: a distanza di una settima dalla brillante operazione del Corpo forestale dello Stato che ha inviato a Palmarola il personale del Nipaf di Latina per fermare il bracconaggio, ha sguinzagliato il personale della Polizia Locale contro i volontari del Cabs “rei” di essere tornati sull’isola “maledetta” per tenere sotto controllo l’illegale pratica dell’attività venatoria. L’operazione del Nipaf si era conclusa con l’arresto di un cacciatore, con la denuncia di un secondo cacciatore e con il sequestro di tre fucili illegali e di numerose munizioni e trappole. Una missione organizzata per liberare Palmarola dal bracconaggio in corso, segnalato proprio dai volontari dell’associazione internazionale Cabs, con sede a Bonn. Anche in quell’occasione la Polizia Locale aveva denunciato le “sentinelle” amiche della fauna selvatica e degli uccelli migratori perché avevano osato sbarcare a Palmarola contravvenendo all’ordinanza del sindaco di Ponza che per motivi di sicurezza impedisce presenze sull’isola fuori stagione balneare. Peccato che il primo cittadino non abbia usato la stessa attenzione anche nei confronti dei cacciatori. Beccati dalla Forestale, armati fino ai denti, agli stessi non sarebbe stata contestata la violazione della medesima ordinanza. Né risultano sanzioni contro i turisti invernali accompagnati ad ammirare la bellezza del gioiello ponziano dalle imbarcazioni locali. Il controllo, l’identificazione e la relativa denuncia è stata riservata soltanto ai volontari Cabs, la scorsa settimana e ieri al loro rientro a Ponza. E come se non bastasse, il sindaco ha anche voluto diffondere attraverso il suo profilo Facebook foto e identità dei volontari Cabs. Alla gogna. Sul profilo del primo cittadino di Ponza, al contrario, non risultano foto del momento della cattura del bracconiere da parte della Forestale. Del blitz del Nipaf, ha postato la foto dei fucili sequestrati, scrivendo due rondini e due scemi.