Se il 5 aprile sarà discusso al Riesame il ricorso presentato dal titolare dello stabilimento “Nausicaa” contro l’ordinanza di sequestro eseguita dal Nipaf il 12 marzo scorso, questa mattina gli agenti della Forestale sono tornati sul lungomare di Latina per apporre i sigilli al Lido di Enea. E’ il quarto stabilimento balneare posto sotto sequestro lungo la Marina di Latina. Avanti tutta della Procura sull’onda lunga dello tsunami avviato con le dichiarazioni di decadenza delle concessioni demaniali poi sospese dal Tar. Le due facce della stessa medaglia.
Ai gestori degli stabilimenti balneari l’autorità giudiziaria contesta la violazione del Codice della Navigazione, ovvero l’occupazione del pubblico demanio marittimo. Avrebbero dovuto liberare le spiagge da chioschi e arredi vari entro il 30 ottobre 2015 e invece non lo hanno fatto. Agli stessi il Comune ha contestato la medesima cosa, ovvero di non aver sbaraccato al termine dell’estate 2015 in violazione del Piano di utilizzazione degli arenili e del carattere stagionale delle concessioni pluriennali. Contestazione impugnata e sospesa, ma per il merito occorrerà aspettare dicembre 2016. A nulla è valsa la richiesta degli imprenditori di essere autorizzati a mantenere i lidi in vita anche durante l’inverno, vista la nuova normativa regionale sulla destagionalizzazione.
Oggi il Nipaf ha eseguito il sequestro del Lido Enea, disposto dal Gip Pierpaolo Bortone su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano. E sale così a quattro il numero delle strutture balneari poste sotto sequestro. Quattro su nove oggetto di inchiesta.