Nelle prime ore di questa mattina la Squadra Mobile di Latina, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine, Unità Cinofile e Polizia Scientifica della Polizia di Stato, ha dato esecuzione alle misure cautelari emesse dal Tribunale di Latina, accogliendo elementi di prova a carico di Ferdinando Di Silvio, detto Gianni, 41enne, e di altri quatto sodali, tra cui la moglie Laura De Rosa, 46enne nativa di Milano, ritenuti dediti ad un’attività di vendita di stupefacenti avente base presso la loro abitazione del capoluogo pontino. La coppia è finita in carcere. Il sodalizio criminale si avvaleva, secondo la ricostruzione degli inquirenti con indagini avviate a primavera del 2015, della collaborazione di alcuni familiari tra i quali il 27enne Fabio Di Stefano, di Acireale (Catania), Ferdinando Di Silvio, 29enne, detto prosciutto e del 25enne Alessandro Di Stefano, anche lui nato ad Acireale, destinatari della misura degli arresti domiciliari, vista la loro incensuratezza.
L’estorsione
L’indagine ha consentito di raccogliere elementi di prova anche per i reati di usura ed estorsione che il gruppo, con la regia di Ferdinando (Gianni) Di Silvio, non aveva remore ad effettuare anche nei confronti dei loro stessi acquirenti che non erano in grado di saldare nei tempi stabiliti l’acquisto dello stupefacente. Laddove ciò avveniva, grazie alla forza intimidatrice che gli stessi erano in grado di esprimere, inviavano i più giovani del gruppo, utilizzati normalmente per l’attività di cessione al dettaglio di stupefacenti, ad effettuare le richieste ed i recuperi estorsivi, minacciando l’intervento del più temuto Ferdinando Di Silvio in caso non avessero corrisposto il dovuto.
L’usura
Quando la questione non si risolveva con la sola estorsione, l’intervento di Ferdinando veniva, per così dire, pagata con un sovrapprezzo che faceva lievitare debiti di poche centinaia di euro anche del 700%, come in uno dei casi accertati. Da qui anche l’accusa di usura contestata ai due coniugi, pluripregiudicati.
La conferenza stampa
I dettagli dell’operazione con la quale la Polizia ha inferto un duro colpo alla criminalità di Latina sono stati forniti oggi nel corso di una conferenza stampa, indetta anche per illustrare le fasi investigative che hanno portato all’arresto del presunto responsabile dell’omicidio di Fondi. Alla presenza del dirigente della Squadra Mobile Antonio Galante, del Questore Giuseppe De Mattei e del Procuratore aggiunto Nunzia D’Elia si è sottolineata l’importanza della risposta fornita alla città con le cinque misure cautelari. “Era da un po’ che non si sentiva parlare dei Di Silvio – ha detto D’Elia – ma alla ripresa delle illecite attività, in considerazione di alcune scarcerazioni che hanno rimesso in campo l’indole dei personaggi, la risposta degli inquirenti è stata tempestiva”. “Con gli arresti di oggi si è voluto dare un segnale forte della presenza della Polizia”, ha aggiunto il capo della mobile.
Gli arrestati