Vincenzo Zuena con molta probabilità conosceva il suo assassino. E’ questa una delle piste battute dagli inquirenti, al lavoro da ieri sera a Fondi per cercare di risolvere il giallo di via Madonna della Grazie dove l’uomo, 79 anni originario di Sperlonga, è stato trovato ucciso nella sua abitazione con una raffica di coltellate. Sulla porta d’ingresso non sono stati repertati segni di effrazione, l’anziano indossava le pantofole. Gli investigatori della Polizia, coordinati dal sostituto procuratore Cristina Pigozzo, ritengono che la vittima abbia aperto la porta di casa nella massima tranquillità, facendo accomodare chi lo ha poi ucciso. Come a dire che probabilmente si fidava dell’ospite o degli ospiti che avevano suonato al campanello del civico 207. Gli ambienti trovati in disordine, soprattutto nella camera da letto, che in un primo momento erano apparsi compatibili con il passaggio di ladri, verrebbero inquadrati in quest’ottica come il tentativo di un depistaggio. D’altronde, da un primo sopralluogo, non risulterebbe mancare nulla di valore dall’appartamento: intatta la cassaforte e il portafogli della vittima. Certo, quella della rapina finita male non è un’ipotesi abbandonata dagli inquirenti, ma con il passare delle ore sembra prendere più corpo quella di un delitto di tutt’altra natura. Al termine degli accertamenti tecnici della Scientifica e del medico legale Cristina Setacci sulla scena del crimine, l’appartamento è stato posto sotto sequestro. Si attende ora l’esito dell’autopsia disposta dalla Procura. Il corpo di Vincenzo Zuena si trova presso l’obitorio cimiteriale di Fondi.
Le indagini
La moglie di Zuena, Alessandra Trani, che ieri sera alle 19 rientrando a casa dopo aver fatto la spesa ha ritrovato il marito in una pozza di sangue all’ingresso della loro abitazione e che ha quindi dato l’allarme, è stata ascoltata a lungo dagli inquirenti così come gli altri famigliari della vittima, i tre figli adulti che vivono nella zona tra Fondi e Sperlonga. Da quanto si apprende la famiglia Zuena, rispettabilissima, non avrebbe mai avuto screzi con altri compaesani o forestieri. Una vita di lavoro e sacrifici, nulla di più. Ma qualcuno è entrato armato di coltello e ha ucciso un marito, un padre, che dopo una vita nei cantieri edili come operaio si stava godendo la meritata pensione. Una tragedia avvolta nel mistero più fitto. Le indagini, affidate alla Polizia di Stato – Commissariato di Fondi e Squadra Mobile, diretti dai vice questori aggiunti Massimo Mazio e Antonio Galante – vanno avanti contro ignoti. Si cerca l’arma del delitto. Si cerca di stabilire se l’episodio del coltello preso in prestito da sconosciuti in un esercizio commerciale della zona abbia a che fare con questo terribile omicidio. Si cerca di analizzare le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza attivi in via Madonne delle Grazie con particolare riferimento all’arco temporale che va dalle 16, orario in cui la signora Trani è uscita di casa per andare a fare la spesa, e le 19, orario in cui la stessa è tornata nella sua abitazione scoprendo il cadavere del marito. Tre ore di filmati da “leggere” nell’assenza di rumori, grida, lamenti avvertiti dai vicini di casa, dai condomini della palazzina del civico 207, nell’assenza di particolari capaci di attirare l’attenzione di chicchessia.
Il vertice in Prefettura
Intanto questa mattina a Latina, il prefetto Pierluigi Faloni ha presieduto un comitato di coordinamento delle forze di polizia al quale ha partecipato anche il sindaco di Fondi Salvatore De Meo. Nel corso dell’incontro, il primo cittadino ha rappresentato le preoccupazioni della collettività di Fondi in merito all’omicidio di Vincenzo Zuena. Il prefetto, nel dare la sua piena disponibilità per ogni ulteriore approfondimento con l’amministrazione comunale sull’andamento della criminalità, ha assicurato unitamente ai responsabili delle forze di polizia la sua massima attenzione, disponendo da subito servizi mirati di prevenzione e controllo del territorio.