Le novità di oggi sulla storia più tormentata dei centri sociali di Terracina sono diverse e difficili da interpretare.
La nuova sede
Le attività de “Gli anziani” – giunge notizia dal Municipio – potranno essere svolte in un locale della sede del Tribunale. Il commissario straordinario Erminia Ocello sarebbe giunto a tale soluzione, per altro suggerita nei giorni scorsi dal segretario locale del Pd Ivano Giuliani, dopo una riunione operativa tenuta con i componenti del consiglio di amministrazione e la direttrice Carla Amici dell’Azienda Speciale. Ci si augura che al centro sociale, questa volta venga assegnata una sala idonea allo svolgimento della attività dei pensionati iscritti e non come quella individuata la scorsa estate in via del Giorgione, risultata essere ancora più infelice del seminterrato della scuola di via Leopardi dal quale gli anziani volevano fuggire. E questa è la prima novità.
Tutta colpa dell’uso promiscuo della scuola
La seconda è nascosta tra le righe della nota stampa giunta dal Comune. Improvvisamente il commissariamento del centro anziani, motivato con delibera di Ocello del 10 febbraio scorso, per gravi irregolarità di gestione e uso promiscuo della scuola ospitante, sembra oggi essere stato determinato esclusivamente dalla seconda ragione. Sparite, quindi, le presunte gravi irregolarità di gestione, contestate all’unanimità dall’assemblea degli iscritti che non a caso ha dato mandato all’avvocato Massimiliano Fornari per impugnare l’atto che le acclarava. “Le segnalazioni del dirigente scolastico – precisa infatti la nota stampa del Comune -, oltre che delle stesse famiglie, ha reso, infatti, indifferibile l’adozione del provvedimento di sospensione delle attività del centro sociale in quel luogo. Il commissariamento è stato invece necessario perché è emersa chiara l’impossibilità degli organi gestori del centro sociale ‘Gli Anziani’ di far fronte all’ordinata e pacifica gestione delle attività. Il periodo di commissariamento del centro anziani sarà occasione propizia per ridefinire il regolamento di gestione secondo lo spirito di collaborazione, integrazione, socialità e solidarietà”. Dunque da gravi irregolarità si è passati a impossibile pacifica gestione dovuta a una sede non adeguata. Ma il commissariamento resta in atto. Se infatti nella nuova sede potranno riprendere le attività, il centro resta gestito da Giampiero Negossi, funzionario del Comune indicato nella delibera del commissario Ocello. Per le elezioni si dovrà attendere tre mesi dallo scioglimento del comitato di gestione per il quale – lamentano gli anziani – non si è voluto provvedere alle surroghe.
Qui qualcuno si fa male
E passiamo alla terza novità rappresentata da un avviso: “Qui qualcuno si farà male”. L’ex consigliere Vittorio Marzullo, socio del centro “Gli anziani”, indossa le vesti di una sibilla per annunciare il disastro. Calma, la profezia non riguarda il palazzo prescelto da Ocello per i pensionati ma coloro i quali siederanno di fronte alla dea Minerva. L’accesso agli atti relativo al tormentato caso de “Gli anziani” è stato già richiesto. Marzullo attende con pazienza di conoscere nel dettaglio la relazione dell’Azienda Speciale che avrebbe armato la mano del commissario Ocello per decretare lo scioglimento del comitato di gestione. Ma intanto, per non perdere l’allenamento del “demone” attacca i sindacalisti dei pensionati assenti all’assemblea della rivolta. L’unico presente era quello della Cisl il quale, secondo quanto riferito da Marzullo, avrebbe detto di non conoscere le ragioni dell’assenza dei suoi colleghi. L’ex consigliere avrebbe poi scoperto che quello della Cgil si sarebbe giustificato, in un post, sostenendo che sarebbe stato inutile presenziare a quella assemblea senza novità e che la partecipazione sarebbe stata assicurata con il sopraggiungere di nuove notizie. “Visto che tale rappresentante ha il verbo della correttezza come suo rosario – afferma Marzullo -, sarebbe stato opportuno avvisare i padroni di casa”. Insomma, l’ex consigliere ne fa una questione di correttezza. Entra nel merito, invece, contestando tutte le organizzazioni sindacali entrate in scena con la storia del centro anziani, sebbene lui stesso abbia un trascorso da sindacalista. A Marzullo non va proprio giù come sia stato possibile, la scorsa estate, che le sigle sindacali abbiano dato il loro ok al trasferimento nella sede di via del Giorgione poi rilevatasi un flop: era un altro seminterrato sotto l’asilo. I sindacalisti avevano capito male, pensavano che la nuova sede del centro sarebbe stata allocata nell’asilo e non sotto. “E nessuno si è posto la domanda – conclude Marzullo – su dove sarebbero andati a finire i bambini e i loro insegnanti”.